17 gennaio 2018

18 gennaio 2017 - La tragedia colposa all'Hotel Rigopiano causata da una valanga



















Il 18 gennaio 2017, a seguito di una intensa nevicata e forse anche di scosse telluriche del terremoto del Centro Italia del 2016-2017, l'Hotel Rigopiano, ex rifugio e unico albergo della frazione, è stato investito da una valanga di neve e detriti proveniente da una linea di cresta del Monte Siella (2027 m). Fra le 40 persone presenti fra ospiti e personale, vi sono state 29 vittime e 11 sopravvissuti. I soccorsi sono potuti giungere solo all'alba del giorno seguente, date le vie di comunicazione interrotte e la scarsa visibilità per gli spostamenti in elicottero.

La valanga di Rigopiano è un evento verificatosi presso l'omonima località situata nel comune di Farindola, in Abruzzo. La slavina, distaccatasi da una cresta sovrastante,ha investito l'albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, causando ventinove vittime. Si tratta della tragedia più grave causata da valanga avvenuta in Italia dal 1916 e dal 1999 in Europa.

La Magistratura, a mezzo della procura di Pescara, ha aperto un'inchiesta sull'accaduto per accertare eventuali responsabilità circa l'idoneità della struttura portante dell'albergo, il luogo della costruzione dell'edificio rispetto al rischio valanghe e il presunto ritardo dei soccorsi a partire dalle comunicazioni della tragedia. L'albergo, a seguito della ristrutturazione del 2007 con l'introduzione di un centro benessere, era stato al centro di una inchiesta per presunto reato di occupazione abusiva di suolo pubblico, ma gli indagati erano poi stati tutti assolti nel 2016 perche "il fatto non sussiste".

Nel 1999 uno studio evidenziava che l'albergo sorgeva effettivamente in una zona a rischio, senza tuttavia che ciò abbia influito sui lavori di ristrutturazione e forse l'edificio stesso era stato costruito sui detriti di una precedente valanga del 1936. L'osservazione di alcune fotografie scattate negli anni 1945 e del 1954 con altre scattate negli anni 1975 e 1985 sembrano indicare, secondo alcuni osservatori, un rimboschimento di un'area precedentemente denudata del versante sinistro del canalone, confermando, secondo un geologo l'ipotesi una valanga avvenuta nel 1936 che avrebbe distrutto la copertura boschiva.

Il giornale francese Charlie Hebdo pubblicò un articolo satirico sulla vicenda, suscitando forti polemiche in Italia. Il 22 gennaio 2017, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta annunciò l'intenzione di intraprendere atti legali contro la rivista, giudicando l'articolo come "ben oltre il cattivo gusto" ed offensivo in modo molto simile ad una precedente pubblicazione sul terremoto del centro Italia del 2016.



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